Forwarded from Daily Dragon Ball 🐲
✍🏻 IL CONTRIBUTO DI TORIYAMA PER I FILLER DI DRAGON BALL E DRAGON BALL Z
Uno dei problemi principali delle prime due serie di Dragon Ball, è stata la loro troppa vicinanza con l'adattamento del manga: ciò ha portato inevitabilmente a realizzare numerosi episodi e scene filler.
🔎 In un post precedente si erano elencati i principali suggerimenti del Sensei per i filler della Saga dei Saiyan: oltre al design di Gregory - personaggio assente nel manga originale - e qualche indicazione sul passato dei Saiyan, sono stati forniti allo staff dell'anime indicazioni su altri personaggi. Potete recuperarlo qui.
Per la 1ª serie animata, Toriyama realizzò il Fire-Eating Bird, creatura degli ultimi filler che seguivano le vicende del matrimonio tra Goku e Chichi.
Dopo la Saga dei Saiyan, i suoi principali spunti furono il design di Upa cresciuto, Paikuhan, il Grande Kaio e la mappa del cosmo, quest'ultima realizzata su commissione dallo staff dell'anime.
🐲 Daily Dragon Ball
Uno dei problemi principali delle prime due serie di Dragon Ball, è stata la loro troppa vicinanza con l'adattamento del manga: ciò ha portato inevitabilmente a realizzare numerosi episodi e scene filler.
🔎 In un post precedente si erano elencati i principali suggerimenti del Sensei per i filler della Saga dei Saiyan: oltre al design di Gregory - personaggio assente nel manga originale - e qualche indicazione sul passato dei Saiyan, sono stati forniti allo staff dell'anime indicazioni su altri personaggi. Potete recuperarlo qui.
Per la 1ª serie animata, Toriyama realizzò il Fire-Eating Bird, creatura degli ultimi filler che seguivano le vicende del matrimonio tra Goku e Chichi.
Dopo la Saga dei Saiyan, i suoi principali spunti furono il design di Upa cresciuto, Paikuhan, il Grande Kaio e la mappa del cosmo, quest'ultima realizzata su commissione dallo staff dell'anime.
🐲 Daily Dragon Ball
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🌊 UNA DELLE ULTIME KAMEHAMEHA "ARTIGIANALI"
🔎 L'immagine rappresenta una delle ultime volte che l'iconica Kamehameha di Goku è stata animata con metodi interamente tradizionali.
Fino ai primi anni 2000, la Toei disegnava personaggi ed effetti su fogli trasparenti chiamati cels (dall'inglese "celluloid"): pellicole di acetato che venivano colorate a mano e sovrapposte a fondali dipinti; ogni fotogramma richiedeva una fotografia separata.
La scena in questione proviene dal quarto mediometraggio di Dragon Ball, Il cammino dell'eroe (Saikyō e no Michi, 1996), prodotto per celebrare il 10º anniversario dell'anime. È anche l'ultimo film del franchise a essere stato realizzato interamente con animazione su cels.
Dragon Ball GT, trasmesso poco dopo (1996–1997), è invece l'ultima serie a usare lo stesso metodo, prima del passaggio completo alla fotografia digitale.
Dal 1986 fino a oggi, la Kamehameha è stata continuamente reinventata. L'animazione analogica costringeva infatti i direttori della fotografia a trovare soluzioni creative e manuali per ottenere gli effetti desiderati:
▪️ Cels con colori invertiti venivano ripresi in negativo o con sovraesposizione per simulare un lampo accecante durante l'esplosione.
▪️ Altri venivano carteggiati o trattati con solventi per opacizzare alcune aree e ottenere un bagliore realistico quando illuminati.
Con il passaggio al digitale, quel lavoro manuale è scomparso. Oggi, non è più necessario interagire con materiali analogici o costruire effetti ottici fisicamente.
Eppure, come dimostra Dragon Ball DAIMA, la sensibilità e l'occhio del direttore della fotografia rimangono elementi cruciali per mantenere l'originalità e la freschezza della Kamehameha anche a distanza di quarant'anni.
Come racconta Rumiko Nagai, color designer di DAIMA:
Il direttore della fotografia di Dragon Ball DAIMA, Naoyuki Wada, aggiunge:
📸 Foto in allegato proveniente dalla collezione di Kunio Tsujita, color designer di Dragon Ball: Il cammino dell'eroe.
🔎 L'immagine rappresenta una delle ultime volte che l'iconica Kamehameha di Goku è stata animata con metodi interamente tradizionali.
Fino ai primi anni 2000, la Toei disegnava personaggi ed effetti su fogli trasparenti chiamati cels (dall'inglese "celluloid"): pellicole di acetato che venivano colorate a mano e sovrapposte a fondali dipinti; ogni fotogramma richiedeva una fotografia separata.
La scena in questione proviene dal quarto mediometraggio di Dragon Ball, Il cammino dell'eroe (Saikyō e no Michi, 1996), prodotto per celebrare il 10º anniversario dell'anime. È anche l'ultimo film del franchise a essere stato realizzato interamente con animazione su cels.
Dragon Ball GT, trasmesso poco dopo (1996–1997), è invece l'ultima serie a usare lo stesso metodo, prima del passaggio completo alla fotografia digitale.
Dal 1986 fino a oggi, la Kamehameha è stata continuamente reinventata. L'animazione analogica costringeva infatti i direttori della fotografia a trovare soluzioni creative e manuali per ottenere gli effetti desiderati:
▪️ Cels con colori invertiti venivano ripresi in negativo o con sovraesposizione per simulare un lampo accecante durante l'esplosione.
▪️ Altri venivano carteggiati o trattati con solventi per opacizzare alcune aree e ottenere un bagliore realistico quando illuminati.
Con il passaggio al digitale, quel lavoro manuale è scomparso. Oggi, non è più necessario interagire con materiali analogici o costruire effetti ottici fisicamente.
Eppure, come dimostra Dragon Ball DAIMA, la sensibilità e l'occhio del direttore della fotografia rimangono elementi cruciali per mantenere l'originalità e la freschezza della Kamehameha anche a distanza di quarant'anni.
Come racconta Rumiko Nagai, color designer di DAIMA:
👤 Rumiko Nagai: Anche se è sempre la stessa Kamehameha, ogni volta è diversa. Cambiano i colori, la luce, l'intensità. Persino l'espressività del personaggio. In fondo, quell'onda che esplode dalle mani non è altro che un'estensione della visione artistica del direttore della fotografia.
Il direttore della fotografia di Dragon Ball DAIMA, Naoyuki Wada, aggiunge:
👤 Naoyuki Wada: Ho avuto l'occasione di lavorare sulla Kamehameha molte volte, e ogni volta imparo qualcosa di nuovo. È una tecnica all'apparenza semplice, ma in realtà è profondissima.
📸 Foto in allegato proveniente dalla collezione di Kunio Tsujita, color designer di Dragon Ball: Il cammino dell'eroe.
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✏️ Nuove illustrazioni ufficiali realizzate da Katsuyoshi Nakatsuru per il cofanetto Blu-Ray di Dragon Ball DAIMA, disponibile in Giappone dal 2 luglio.
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🚖 IL MIGLIOR ANIMATORE DEI VEICOLI IN DRAGON BALL
È risaputo quanto il maestro Toriyama fosse affascinato dai veicoli; negli adattamenti animati delle sue opere, questa passione ha trovato un interprete ideale in Masahiro Shimanuki, talentuoso animatore dello studio Seigasha.
Famoso per aver dato vita ad alcuni dei combattimenti più iconici delle serie classiche, Shimanuki ha dimostrato un talento altrettanto straordinario, e spesso sottovalutato, nella rappresentazione dei veicoli. Il suo approccio si distingue per una spiccata tridimensionalità e una cura maniacale dei dettagli: ombre profonde sotto i paraurti, riflessi realistici sui parabrezza, superfici segmentate con precisione per mettere in risalto materiali e giunture meccaniche. A questi elementi si aggiungono fumo, polvere e detriti perfettamente integrati nel movimento, che esaltano la percezione di velocità, peso e inerzia.
Una complessità che oggi, per ragioni di efficienza, viene spesso sacrificata a favore della computer grafica.
È risaputo quanto il maestro Toriyama fosse affascinato dai veicoli; negli adattamenti animati delle sue opere, questa passione ha trovato un interprete ideale in Masahiro Shimanuki, talentuoso animatore dello studio Seigasha.
Famoso per aver dato vita ad alcuni dei combattimenti più iconici delle serie classiche, Shimanuki ha dimostrato un talento altrettanto straordinario, e spesso sottovalutato, nella rappresentazione dei veicoli. Il suo approccio si distingue per una spiccata tridimensionalità e una cura maniacale dei dettagli: ombre profonde sotto i paraurti, riflessi realistici sui parabrezza, superfici segmentate con precisione per mettere in risalto materiali e giunture meccaniche. A questi elementi si aggiungono fumo, polvere e detriti perfettamente integrati nel movimento, che esaltano la percezione di velocità, peso e inerzia.
Una complessità che oggi, per ragioni di efficienza, viene spesso sacrificata a favore della computer grafica.
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