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Nella Giornata mondiale della salute mentale, che cade oggi 10 ottobre, una raccolta sulla rappresentazione della follia nelle opere d'arte (in copertina Hieronymus Bosch, L’estrazione della pietra della follia, 1501-1505).
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«Fece ancora San Pietro a Montorio di trevertino nel primo chiostro un tempio tondo, del quale non può di proporzione, ordine e varietà imaginarsi, e di grazia il più garbato né meglio inteso»
Così scrisse Giorgio Vasari a proposito di Donato Bramante e del suo Tempietto di San Pietro in Montorio, un gioiellino rinascimentale dalle forme perfette realizzato tra il 1502 e il 1509 all'interno dell'omonimo convento sul colle del Gianicolo, a Roma.
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Frutto tipico di questo periodo, la melagrana è ricca di significati simbolici e compare sia nella mitologia greca sia nell'iconografia cristiana. Nel mito del ratto di Persefone, Ade, dopo aver rapito la figlia di Demetra, le diede della melagrana poiché quel frutto costringeva chi ne mangiava a restare agli Inferi in eterno. Ma essendosi cibata solo di sei chicchi, Persefone fu obbligata a stare negli Inferi solo per sei mesi all'anno, periodo corrispondente all'autunno e all'inverno. Negli altri sei tornava sulla terra dalla madre Demetra e la natura rifioriva.
La melagrana è associata anche a Era, dea del matrimonio e della fertilità, spesso raffigurata con una melagrana in mano, simbolo di fecondità e continuità della discendenza. Nel mondo classico la melagrana simboleggia dunque la ciclicità della natura, l'abbondanza e la prosperità.
Nell'arte cristiana, invece, la melagrana è associata al sacrificio di Cristo per via del colore rosso sangue dei chicchi. Per questo in molte immagini della Madonna col Bambino, il piccolo tiene una melagrana in mano, un riferimento al futuro martirio, "fecondo" come il frutto pieno di semi. Anche in questo caso la simbologia rimanda comunque al concetto di rinascita, significato che mantiene anche nelle nature morte.
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La raccolta di oggi è dedicata alla danza, dai rituali degli antichi Egizi ai balli del Novecento passando per la danza macabra medievale, le feste nuziali, le scuole di ballo e i locali notturni.
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🍽️ Per la Giornata Mondiale dell'Alimentazione, che cade oggi 16 ottobre, una raccolta di opere d'arte a tema dagli Egizi al contemporaneo, tra sontuosi banchetti e pasti frugali (in copertina Giuseppe De Nittis, Il pranzo del vescovo, 1863, un dipinto chiaramente ispirato al Cenacolo di Leonardo)
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Finalmente sono riuscita a mettere su una nuova raccolta! Il tema di oggi è la meditazione secondo gli artisti. Scorrendo le immagini possiamo renderci conto di quanto il concetto di meditazione del passato sia molto differente da quello che intendiamo oggi. Nell'arte occidentale, infatti, il tema compare intorno al XVII secolo soprattutto in ambito religioso: meditano i santi e i penitenti, in genere con un teschio in mano. È facile intuire che l'oggetto della meditazione sia la caducità e il senso della vita. Nella stessa epoca compaiono anche diversi filosofi in meditazione. Il soggetto è più profano ma i pensieri girano sempre attorno agli stessi temi.
Nell'Ottocento la meditazione si affianca all'idea della creazione artistica con numerose immagini di Dante che riflette sulla sua opera. Verso la fine del secolo la meditazione si lega indissolubilmente alla figura femminile come simbolo di sensibilità e profondità di pensiero. Nel caso della celebre Meditazione di Francisco Hayez, la donna è un'allegoria dell'Italia in un momento di crisi degli ideali unitari del Risorgimento in seguito al fallimento dei moti del 1848. Buona visione!
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Per la Giornata Internazionale del Paesaggio, che cade oggi 20 ottobre, vi racconto uno dei miei paesaggi preferiti, un luogo straordinario amato da innumerevoli pittori: le scogliere di Étretat in Normandia.
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È chiamato Liber Veritatis (Libro della verità) ed è un’opera assolutamente unica nel panorama della storia dell’arte: si tatta di una raccolta di 195 disegni creata dal celebre paesaggista Claude Lorrain (1600-1682) che contiene le riproduzioni di tutti i suoi dipinti, con tanto di numerazione progressiva, data, annotazione del committente e della sua provenienza e firma autografa dell’autore. L’artista, nato in Francia ma attivo soprattutto a Roma come paesaggista, realizzò questo album dal 1635 al 1682, anno della sua scomparsa, con il preciso scopo di tutelare la paternità dei suoi dipinti, che già dagli anni Trenta erano oggetto di diffuse falsificazioni.
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Secondo gli studi recenti era, come oggi, un 24 ottobre quel giorno del 79 d.C. in cui l'eruzione del Vesuvio distrusse Pompei ed Ercolano. Per ricordarlo, una raccolta tematica sul Vesuvio nei dipinti.
La più antica rappresentazione è una pittura murale che si trova proprio a Pompei in cui il vulcano è raffigurato come un monte conico verdeggiante, assolutamente innocuo. Ma dal Seicento in poi la scena preferita diventa quella delle esplosioni di lava. Ad ogni eruzione gli artisti accorrevano da tutta Europa per dipingerla.
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2025/10/24 07:54:06
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