Dalla Cisgiordania a Gaza: non c'è più tempo
👉 Leggi il Daily Focus di oggi: https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/dalla-cisgiordania-a-gaza-non-ce-piu-tempo-210148
🎙️ Cosa c'è dietro lo scontro fra Trump e le università americane? Ascolta il nuovo episodio di Globally 👉 https://www.youtube.com/watch?v=9Y_HSc1eUdc
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🇳🇱 Wilders si sfila, Paesi Bassi alle urne?
Questa mattina Geert Wilders, il leader del PVV (partito anti-immigrazione), ha deciso di uscire dalla coalizione che sosteneva il governo dei Paesi Bassi. L’attuale primo ministro Dick Schoof ha annunciato che rassegnerà le dimissioni, aumentando le probabilità di un ritorno alle urne dopo meno di due anni. Lunedì Wilders aveva richiesto l’approvazione di un piano che comprendeva lo schieramento di militari alla frontiera, assieme al blocco delle richieste di asilo e dei ricongiungimenti familiari, piano ritenuto “troppo estremo” dagli alleati di governo. Così si conferma uno dei trend degli ultimi anni in Europa: all’ascesa dei partiti di estrema destra corrisponde un forte aumento della fragilità dei governi. Come andrà a finire?
👉 Il grafico del giorno: https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/wilders-si-sfila-paesi-bassi-alle-urne-210247
Questa mattina Geert Wilders, il leader del PVV (partito anti-immigrazione), ha deciso di uscire dalla coalizione che sosteneva il governo dei Paesi Bassi. L’attuale primo ministro Dick Schoof ha annunciato che rassegnerà le dimissioni, aumentando le probabilità di un ritorno alle urne dopo meno di due anni. Lunedì Wilders aveva richiesto l’approvazione di un piano che comprendeva lo schieramento di militari alla frontiera, assieme al blocco delle richieste di asilo e dei ricongiungimenti familiari, piano ritenuto “troppo estremo” dagli alleati di governo. Così si conferma uno dei trend degli ultimi anni in Europa: all’ascesa dei partiti di estrema destra corrisponde un forte aumento della fragilità dei governi. Come andrà a finire?
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Ucraina: nessuna pace in vista
👉 Leggi il Daily Focus di oggi: https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/ucraina-nessuna-pace-in-vista-210222
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🇺🇸 Dazi, nuova stretta di Trump
Donald Trump lo aveva annunciato la scorsa settimana ad un comizio e oggi è accaduto: i dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio negli Stati Uniti salgono dal 25% al 50%. Questa volta il presidente ha deciso di non concedere spazio (almeno per ora) alle negoziazioni, così i dazi sono già in vigore. Nessuna esenzione per i partner nordamericani (Messico e Canada) che da soli coprono circa un terzo della domanda di acciaio statunitense e metà dell’alluminio. Dazi (al 25%) anche per il Regno Unito, che in teoria dovrebbero scendere a 0 una volta finalizzato il “deal” raggiunto con gli USA a maggio. La domanda, come ormai è diventata consuetudine dal 20 gennaio, è: Trump fa sul serio o è tutta tattica?
👉 Il grafico del giorno: https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/dazi-nuova-stretta-di-trump-210330
Donald Trump lo aveva annunciato la scorsa settimana ad un comizio e oggi è accaduto: i dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio negli Stati Uniti salgono dal 25% al 50%. Questa volta il presidente ha deciso di non concedere spazio (almeno per ora) alle negoziazioni, così i dazi sono già in vigore. Nessuna esenzione per i partner nordamericani (Messico e Canada) che da soli coprono circa un terzo della domanda di acciaio statunitense e metà dell’alluminio. Dazi (al 25%) anche per il Regno Unito, che in teoria dovrebbero scendere a 0 una volta finalizzato il “deal” raggiunto con gli USA a maggio. La domanda, come ormai è diventata consuetudine dal 20 gennaio, è: Trump fa sul serio o è tutta tattica?
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Gaza: sangue sugli aiuti
👉 Leggi il Daily Focus di oggi:
https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/gaza-sangue-sugli-aiuti-210323
🇺🇦 Cosa succede in Ucraina? La fine della guerra si allontana? Ne parleremo domani, 5 giugno, alle 18:00. Registrati all'evento online 👉 https://www.ispionline.it/it/evento/ucraina-negoziati-in-stallo-la-guerra-si-allarga
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🚘 UE: ancora problemi per il settore auto
Ieri l’Associazione europea dei fornitori dell'industria automobilistica ha lanciato un allarme sulle restrizioni emanate da Pechino sulle esportazioni di alcune terre rare, in risposta ai dazi di Trump, e che rischiano di compromettere la produzione di auto in Europa. L’estensivo controllo che la Cina ha costruito su queste risorse rende difficile trovare alternative, soprattutto nel breve periodo. Non è un caso se ieri il commissario europeo per la strategia industriale Stéphane Séjourné ha esortato i paesi membri a rendersi sempre meno dipendenti da singoli fornitori. La paura più grande dell’UE, adesso, è di rimanere coinvolta nelle conseguenze di una guerra commerciale tra grandi potenze.
👉 Il grafico del giorno: https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/ue-ancora-problemi-per-il-settore-auto-210435
Ieri l’Associazione europea dei fornitori dell'industria automobilistica ha lanciato un allarme sulle restrizioni emanate da Pechino sulle esportazioni di alcune terre rare, in risposta ai dazi di Trump, e che rischiano di compromettere la produzione di auto in Europa. L’estensivo controllo che la Cina ha costruito su queste risorse rende difficile trovare alternative, soprattutto nel breve periodo. Non è un caso se ieri il commissario europeo per la strategia industriale Stéphane Séjourné ha esortato i paesi membri a rendersi sempre meno dipendenti da singoli fornitori. La paura più grande dell’UE, adesso, è di rimanere coinvolta nelle conseguenze di una guerra commerciale tra grandi potenze.
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Trump e il Travel Ban 2.0
👉 Leggi il Daily Focus di oggi: https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/trump-e-il-travel-ban-2-0-210419
🔴 LIVE TRA POCO: Ucraina, la guerra si allarga? Segui l'evento online dalle 18.00 👉 https://www.youtube.com/watch?v=ouwLEm39UO8
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🔴 Russia-Ucraina: fuoco incrociato
Lo scorso weekend le forze di Kiev sono riuscite a colpire in profondità nel territorio russo, distruggendo o danneggiando almeno 20 aerei da guerra di Mosca. Questa notte è arrivata la risposta russa: missili e droni sono piovuti su Kiev e altre città ucraine, causando decine di feriti. Solo ieri, durante il suo incontro con Trump, il cancelliere tedesco Merz aveva chiesto maggiori sanzioni economiche sulla Russia per accrescere la pressione su Mosca, richieste cui Trump non ha dato seguito. Eppure, maggiori sanzioni o no, l’economia russa resta sotto pressione: inflazione alta, alti tassi d’interesse, e una dipendenza sempre più netta dall’economia di guerra. Che questo convinca Putin a fermarsi, però, è un’altra storia.
👉 Il grafico del giorno: https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/russia-ucraina-scambio-di-colpi-210497
Lo scorso weekend le forze di Kiev sono riuscite a colpire in profondità nel territorio russo, distruggendo o danneggiando almeno 20 aerei da guerra di Mosca. Questa notte è arrivata la risposta russa: missili e droni sono piovuti su Kiev e altre città ucraine, causando decine di feriti. Solo ieri, durante il suo incontro con Trump, il cancelliere tedesco Merz aveva chiesto maggiori sanzioni economiche sulla Russia per accrescere la pressione su Mosca, richieste cui Trump non ha dato seguito. Eppure, maggiori sanzioni o no, l’economia russa resta sotto pressione: inflazione alta, alti tassi d’interesse, e una dipendenza sempre più netta dall’economia di guerra. Che questo convinca Putin a fermarsi, però, è un’altra storia.
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Trump-Musk: senza esclusione di colpi
👉 Leggi il Daily Focus di oggi: https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/trump-musk-senza-esclusione-di-colpi-210507
🎙️ Cina vs USA, silenzio strategico? Ascolta il nuovo episodio di Globally 👉 https://www.youtube.com/watch?v=ANMWpbBkIZY&feature=youtu.be
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🇨🇳 Pechino, tra pressioni interne ed esterne
A Londra è cominciata la seconda sessione di negoziati tra Cina e Stati Uniti per evitare un’escalation della guerra commerciale, al momento solo congelata. Il primo incontro a Ginevra aveva portato a una riduzione dei dazi da entrambe le parti ma alcuni nodi erano rimasti irrisolti, come le restrizioni sulle esportazioni di terre rare da parte cinese, che per Washington sono un problema non indifferente. Anche Pechino ha le sue difficoltà: il momento di incertezza riduce i consumi interni, che a loro volta spingono i prezzi al ribasso. Così, per crescere, la Cina è costretta ad affidarsi ancora più alle esportazioni. Che sono proprio il comparto che più potrebbe risentire di una guerra commerciale.
👉 Il grafico del giorno: https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/pechino-tra-pressioni-interne-ed-esterne-210609
🎙️ Cina vs USA, silenzio strategico? Ascolta il nuovo episodio di Globally 👉 https://www.youtube.com/watch?v=ANMWpbBkIZY&feature=youtu.be
A Londra è cominciata la seconda sessione di negoziati tra Cina e Stati Uniti per evitare un’escalation della guerra commerciale, al momento solo congelata. Il primo incontro a Ginevra aveva portato a una riduzione dei dazi da entrambe le parti ma alcuni nodi erano rimasti irrisolti, come le restrizioni sulle esportazioni di terre rare da parte cinese, che per Washington sono un problema non indifferente. Anche Pechino ha le sue difficoltà: il momento di incertezza riduce i consumi interni, che a loro volta spingono i prezzi al ribasso. Così, per crescere, la Cina è costretta ad affidarsi ancora più alle esportazioni. Che sono proprio il comparto che più potrebbe risentire di una guerra commerciale.
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Trump, Los Angeles e la strategia della tensione
👉 Leggi il Daily Focus di oggi: https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/trump-los-angeles-e-la-strategia-della-tensione-210623
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🇪🇺 L’UE a caccia di nuovi partner
È oggi a Bruxelles il ministro degli Esteri indiano Subrahmanyam Jaishankar, proprio mentre l’UE sta accelerando sul negoziato per un accordo di libero scambio con New Delhi. L'UE è già tra i principali partner commerciali dell’India, ma entrambi hanno interesse ad intensificare i rapporti: l’Europa per “colpa” della guerra commerciale di Trump, l’India per proporsi come seria alternativa a Pechino. Tanti nodi però restano irrisolti: dalle tasse alle emissioni europee ai sussidi agricoli indiani. Che sia la volta buona?
👉 Il grafico del giorno: https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/lue-a-caccia-di-nuovi-partner-210774
È oggi a Bruxelles il ministro degli Esteri indiano Subrahmanyam Jaishankar, proprio mentre l’UE sta accelerando sul negoziato per un accordo di libero scambio con New Delhi. L'UE è già tra i principali partner commerciali dell’India, ma entrambi hanno interesse ad intensificare i rapporti: l’Europa per “colpa” della guerra commerciale di Trump, l’India per proporsi come seria alternativa a Pechino. Tanti nodi però restano irrisolti: dalle tasse alle emissioni europee ai sussidi agricoli indiani. Che sia la volta buona?
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Trump, verso la deriva autoritaria?
👉 Leggi il Daily Focus di oggi: https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/trump-verso-la-deriva-autoritaria-210768
🔴 Trump sta sfidando la democrazia? Ne parleremo giovedì 12 giugno alle 18.30. Registrati all'evento online 👉 https://www.ispionline.it/it/evento/usa-trump-sta-sfidando-la-democrazia
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🇨🇳🇺🇸 Cina- USA: tensioni “pacifiche”
Si sono conclusi questa notte a Londra i negoziati tra USA e Cina per continuare la tregua commerciale raggiunta a Ginevra. Pomo della discordia le restrizioni imposte da entrambe le parti: quelle sulle esportazioni di chip dagli Stati Uniti e quelle sulle terre rare dalla Cina. Ora le delegazioni faranno ritorno alle rispettive capitali per sottoporre i termini dell’accordo ai capi di stato. Non tutto è risolto: i dazi restano molto più alti rispetto al pre-Trump. E intanto la Cina ha mandato un segnale chiaro: è pronta ad utilizzare qualsiasi strumento disponibile, compreso il suo predominio nelle terre rare, per non farsi mettere all’angolo dagli Stati Uniti.
👉 Il grafico del giorno: https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/cina-usa-tensioni-pacifiche-210902
Si sono conclusi questa notte a Londra i negoziati tra USA e Cina per continuare la tregua commerciale raggiunta a Ginevra. Pomo della discordia le restrizioni imposte da entrambe le parti: quelle sulle esportazioni di chip dagli Stati Uniti e quelle sulle terre rare dalla Cina. Ora le delegazioni faranno ritorno alle rispettive capitali per sottoporre i termini dell’accordo ai capi di stato. Non tutto è risolto: i dazi restano molto più alti rispetto al pre-Trump. E intanto la Cina ha mandato un segnale chiaro: è pronta ad utilizzare qualsiasi strumento disponibile, compreso il suo predominio nelle terre rare, per non farsi mettere all’angolo dagli Stati Uniti.
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Governo Netanyahu in bilico, mentre a Gaza è “sterminio”
👉 Leggi il Daily Focus di oggi: https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/governo-netanyahu-in-bilico-mentre-a-gaza-e-sterminio-210952
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Cresce (di nuovo) la tensione in Medio Oriente
Ieri gli Stati Uniti hanno ordinato il rientro dei diplomatici dall’Iraq e dato la possibilità alle famiglie dei militari nella regione di rientrare volontariamente negli Stati Uniti. Due sono gli indizi: il fatto che i negoziati sul nucleare con Teheran non sembrano stare portando i frutti sperati dall’amministrazione statunitense; e voci di un imminente attacco israeliano verso l’Iran. Nessun allarme, almeno per ora, ma un segnale che il livello di rischio in Medio Oriente si sta alzando, e che le tensioni regionali restano solo sopite, ma non sono risolte.
👉 Il grafico del giorno: https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/cresce-di-nuovo-la-tensione-in-medio-oriente-211200
Ieri gli Stati Uniti hanno ordinato il rientro dei diplomatici dall’Iraq e dato la possibilità alle famiglie dei militari nella regione di rientrare volontariamente negli Stati Uniti. Due sono gli indizi: il fatto che i negoziati sul nucleare con Teheran non sembrano stare portando i frutti sperati dall’amministrazione statunitense; e voci di un imminente attacco israeliano verso l’Iran. Nessun allarme, almeno per ora, ma un segnale che il livello di rischio in Medio Oriente si sta alzando, e che le tensioni regionali restano solo sopite, ma non sono risolte.
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🇺🇸Los Angeles: effetto domino
👉 Leggi il Daily Focus di oggi: https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/los-angeles-effetto-domino-211209
🔴 LIVE alle 18:30. Trump sta sfidando la democrazia? Ne parliamo tra poco qui 👉 https://www.ispionline.it/it/evento/usa-trump-sta-sfidando-la-democrazia
👉 Leggi il Daily Focus di oggi: https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/los-angeles-effetto-domino-211209
🔴 LIVE alle 18:30. Trump sta sfidando la democrazia? Ne parliamo tra poco qui 👉 https://www.ispionline.it/it/evento/usa-trump-sta-sfidando-la-democrazia
Israele-Iran: escalation in Medio oriente
Questa notte l’aeronautica israeliana ha colpito un impianto di arricchimento di uranio, sistemi difensivi e offensivi iraniani, oltre ad alcuni edifici a Teheran, con l’obbiettivo di eliminare vertici militari. L’Iran ha risposto rapidamente lanciando una prima ondata di droni verso Israele e minacciando ulteriori ritorsioni. Come annunciato da Netanyahu, l’operazione israeliana potrebbe non essere finita qui anzi, proprio Donald Trump ha esortato l’establishment iraniano a firmare l’accordo sul nucleare “prima che non rimanga nulla”. Insomma, sono riesplose le tensioni regionali che si sono accumulatesi negli ultimi mesi, rischiando di far piombare di nuovo il Medio Oriente nell’incertezza.
👉 Il grafico del giorno: https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/israele-iran-escalation-in-medio-oriente-211435
Questa notte l’aeronautica israeliana ha colpito un impianto di arricchimento di uranio, sistemi difensivi e offensivi iraniani, oltre ad alcuni edifici a Teheran, con l’obbiettivo di eliminare vertici militari. L’Iran ha risposto rapidamente lanciando una prima ondata di droni verso Israele e minacciando ulteriori ritorsioni. Come annunciato da Netanyahu, l’operazione israeliana potrebbe non essere finita qui anzi, proprio Donald Trump ha esortato l’establishment iraniano a firmare l’accordo sul nucleare “prima che non rimanga nulla”. Insomma, sono riesplose le tensioni regionali che si sono accumulatesi negli ultimi mesi, rischiando di far piombare di nuovo il Medio Oriente nell’incertezza.
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🔴Israele attacca, per l’Iran è “dichiarazione di guerra”
👉 Leggi il Daily Focus di oggi: https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/israele-attacca-per-liran-e-dichiarazione-di-guerra-211455
👉 Dell’escalation nel Medio Oriente ne parleremo in un evento online lunedì 16 giugno alle ore 18:00: https://www.ispionline.it/it/evento/israele-attacca-liran-cosa-succede-ora
🎥Perché Israele ha deciso di colpire l’Iran proprio adesso? Ne parliamo nel nuovo episodio di Globally: https://youtu.be/OlUF4QWNHNY
👉 Leggi il Daily Focus di oggi: https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/israele-attacca-per-liran-e-dichiarazione-di-guerra-211455
👉 Dell’escalation nel Medio Oriente ne parleremo in un evento online lunedì 16 giugno alle ore 18:00: https://www.ispionline.it/it/evento/israele-attacca-liran-cosa-succede-ora
🎥Perché Israele ha deciso di colpire l’Iran proprio adesso? Ne parliamo nel nuovo episodio di Globally: https://youtu.be/OlUF4QWNHNY
🇨🇦Canada, G7 ad alta tensione?
Si apre oggi il summit G7 in Canada. Ai leader dei paesi membri si uniscono gli invitati: tra gli altri Zelensky, Modi e la presidente messicana Sheinbaum. A prescindere dall’escalation in Medio Oriente, ci si attendeva un clima teso. La ragione? Naturalmente Donald Trump. Manca ormai meno di un mese al 9 luglio, data in cui scadrà la sospensione dei nuovi dazi imposti sull’UE dalla Casa Bianca. E, dal momento che nessuno vuole indisporre il presidente americano, pare che il vertice non avrà una dichiarazione finale: sarebbe la prima volta dal 2019, quando la causa fu sempre Trump. Così i G6, senza America, guardano sempre di più verso gli “altri”.
👉 Il grafico del giorno: https://www.ispionline.it/pubblicazione/canada-g7-ad-alta-tensione-211610
Si apre oggi il summit G7 in Canada. Ai leader dei paesi membri si uniscono gli invitati: tra gli altri Zelensky, Modi e la presidente messicana Sheinbaum. A prescindere dall’escalation in Medio Oriente, ci si attendeva un clima teso. La ragione? Naturalmente Donald Trump. Manca ormai meno di un mese al 9 luglio, data in cui scadrà la sospensione dei nuovi dazi imposti sull’UE dalla Casa Bianca. E, dal momento che nessuno vuole indisporre il presidente americano, pare che il vertice non avrà una dichiarazione finale: sarebbe la prima volta dal 2019, quando la causa fu sempre Trump. Così i G6, senza America, guardano sempre di più verso gli “altri”.
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