Telegram Web Link
La situazione al momento: prosegue il fronteggiamento, la linea dei celerini è ferma, alle nostre spalle il presidio è intatto e si sta barricando usando anche alcune delle transenne appena scaricate, c'è gente sugli alberi.
commenti: "Per fare una scuola nella Bologna di Lepore si fa così"
Manganellate a pioggia.
a chi conosce la storia No Tav: questa è la battaglia del Seghino bolognese
fatta con le loro stesse transenne
la carica più violenta ora
la democrazia della giunta Lepore-Clancy
Ruspe e polizia
E sulla ruspa, spunta la bandiera No Passante
si resiste a una ventina di metri dalla tenda e dalle case sugli alberi.
Dopo la ricarica delle batterie morte, breve aggiornamento: la situazione è stabile, in tarda mattinata la questura ha valutato che fosse meglio non provare ad avanzare oltre. Come ha scritto intorno alle 11 il canale Bolognesi contro il Passante, «In 3 ore di cariche e con un dispiegamento di truppe imponente, la polizia è riuscita solo a recintare 50 metri di parco (la parte verso via Aldo Moro) e comunque le reti sono state violate in più punti... Ancora adesso una bandiera No Passante sventola sulla ruspa arrivata in mattinata». Per ora va ancora così.
This media is not supported in your browser
VIEW IN TELEGRAM
Nella parte che Giunta Lepore-Clancy e Questura sono riusciti a occupare cominciano a segare gli alberi.
Media is too big
VIEW IN TELEGRAM
Ricordiamo che nell'attuale giunta le deleghe all'ambiente le ha la vicesindaca Emily Clancy, di Coalizione Civica, ed è in quota Coalizione Civica anche l'assessore all'urbanistica, l'esteta del cemento Raffaele Laudani. In tutto quel che sta accadendo a Bologna la presunta "sinistra" "green" della coalizione di governo non ha un ruolo defilato, non può fingere di esserci e non esserci, di subire certe decisioni col mal di pancia. No, stanno proprio in prima fila. E allora vale la pena proporre un video molto esplicativo che circola in città da giorni: «Coazione Cinica».
This media is not supported in your browser
VIEW IN TELEGRAM
Uno spettacolo agghiacciante, per il quale, ripetiamo, devono pagare un prezzo politico.
Reti bucate in troppi punti. In decine invadono il cantiere. La ditta di disboscamento rinuncia, la polizia si sta ritirando dal parco
Quando gli operai della ditta disboscatrice hanno cominciato a tagliare alberi, la collera ha spinto ad aprire in più punti le barriere e a riversarsi nel cantiere, a singoli, a piccoli gruppi, a gruppi più nutriti da varie direzioni. La polizia ha caricato, si sono viste le solite scene di più agenti che pestano una persona sola a terra. Alla fine la ditta non se l'è più sentita di continuare, non si possono abbattere alberi in mezzo alla gente. Smobilitati gli operai, a quel punto la presenza stessa delle forze dell'ordine non aveva più senso, e si sono ritirate pure loro. Il cantiere che con tanta fatica poliziesca - tre ore per conquistare cinquanta metri - era stato tirato su, con zero fatica è stato tirato giù. Anche se ha un retrogusto amaro, per quei minuti di insensato arboricidio, quella di oggi è una vittoria. La comunità del parco don Bosco ha dimostrato che resistere si può, che all'avversario le cose possono andare molto meno lisce di quel che tracotantemente si immagina.
2024/05/16 12:45:47
Back to Top
HTML Embed Code: