Claude Monet arrivò a Venezia per la prima volta nel 1908. Aveva già 68 anni ma non c'era mai andato prima perché riteneva che una città così bella e così famosa fosse troppo difficile da dipingere. Ma quando arrivò si appassionò immediatamente ai colori cangianti della laguna e all'atmosfera vibrante dei canali.
Nelle dieci settimane che rimase a Venezia realizzò 37 dipinti, 6 dei quali dedicati alla chiesa della Salute osservata dall'ingresso di Palazzo Barbaro, la residenza nobiliare in cui era ospitato. Applicò la tecnica della serie iniziata con la cattedrale di Rouen, osservando la chiesa dallo stesso punto di vista con diverse atmosfere luminose.
La raccolta di dipinti dedicati alla Salute, dal Vedutismo al contemporaneo, è su https://www.didatticarte.it/Blog/?page_id=30984
Nelle dieci settimane che rimase a Venezia realizzò 37 dipinti, 6 dei quali dedicati alla chiesa della Salute osservata dall'ingresso di Palazzo Barbaro, la residenza nobiliare in cui era ospitato. Applicò la tecnica della serie iniziata con la cattedrale di Rouen, osservando la chiesa dallo stesso punto di vista con diverse atmosfere luminose.
La raccolta di dipinti dedicati alla Salute, dal Vedutismo al contemporaneo, è su https://www.didatticarte.it/Blog/?page_id=30984
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Per la Giornata mondiale del vento, che cade oggi 15 giugno, vi ripropongo un vecchio articolo, pieno di immagini suggestive.
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Il vento dipinto
È come la luce, inafferrabile e invisibile. Il vento lo senti sulla pelle e lo ascolti fischiare ma non puoi prenderlo e non puoi vederlo.
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Oggi, 16 giugno, è il Bloomsday, il giorno in cui si svolgono a Dublino le vicende di Leopold Bloom dell'Ulisse di James Joyce. Per ricordarlo, una raccolta di dipinti dedicati alla capitale irlandese.
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Vedute di Dublino nei secoli
Mappe topografiche, panorami, strade, piazze, monumenti e pub. La capitale irlandese vista dagli artisti attraverso i secoli.
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Oggi vi segnalo un nuovo articolo del blog dedicato a un dettaglio presente in alcuni dipinti: la firma dell'artista integrata nella scena, da van Eyck a Delacroix, da Raffaello a Signorini, passando per Mantegna, Dürer, Caravaggio e Tiziano.
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Quando la firma dell'artista entra nella scena
I dipinti del passato non sono sempre firmati, ma in alcuni casi l'autografo è inserito nella scena in modo originale e ricco di significati.
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Oggi, 18 giugno, è la Giornata Mondiale del Picnic (ebbene sì, esiste anche questa!). Con l'occasione vi presento una nuova raccolta tematica dedicata alle colazioni sull'erba, un soggetto che ha inizio con le scene campestri del Seicento (spesso abbinato alle battute di caccia) per proseguire con le feste galanti del Settecento. La sua massima fioritura avviene nella seconda metà dell'Ottocento, epoca in cui nasce il concetto di tempo libero e di svago borghese.
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Il picnic nella storia dell'arte
Dal Seicento al Novecento, quattro secoli di colazioni sull'erba tra Watteau e Goya, tra Manet e Picasso, passando per Cézanne e Renoir.
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Tutte le opere del Museo del Prado di Madrid da sfogliare sulla linea del tempo. Se zoomate ne compaiono ancora di più. https://www.museodelprado.es/en/the-collection/timeline
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Giugno, tempo di mietere il grano. Cinquanta dipinti a tema dall'antico Egitto al Novecento passando per Bruegel e Goya, Constable e Friedrich, Renoir e van Gogh.
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Scene di mietitura nell'arte
La mietitura dall'arte egizia al Novecento attraverso la pittura dei più grandi paesaggisti
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Questa mattina, alle 4:42, si è verificato il solstizio d'estate. Per l'occasione vi segnalo alcune raccolte pittoriche a tema.
- L'estate nei dipinti
- Stonehenge (costruzione neolitica con presunto allineamento secondo la direzione del solstizio d'estate)
- Persone in spiaggia
Nell'immagine di copertina Edvard Munch, Il sole, 1911, olio su tela, cm 450×780, Università di Oslo
- L'estate nei dipinti
- Stonehenge (costruzione neolitica con presunto allineamento secondo la direzione del solstizio d'estate)
- Persone in spiaggia
Nell'immagine di copertina Edvard Munch, Il sole, 1911, olio su tela, cm 450×780, Università di Oslo
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Oggi vi porto a Genga, nelle Marche, a vedere il Tempio del Valadier, un suggestivo edificio neoclassico incastonato in una grande grotta nella Gola di Frasassi. La piccola cappella ottagonale fu commissionata nel 1817 all’architetto Giuseppe Valadier da Papa Leone XII, originario di Genga. La struttura, che venne completata nel 1828, è realizzata in travertino locale e sormontata da una cupola rivestita in piombo che sfiora la roccia sovrastante.
Nel corso dei secoli, la grotta fu rifugio per la popolazione locale durante invasioni e saccheggi, in particolare nel X secolo. Sulle sue mura si trova l’iscrizione “Refugium Peccatorum”, a testimonianza della sua vocazione come meta di pellegrinaggio e luogo di penitenza per chi cercava redenzione.
Il tempio è raggiungibile tramite un sentiero panoramico di circa 800 metri in forte salita, ma la camminata ne vale la pena!
Nel corso dei secoli, la grotta fu rifugio per la popolazione locale durante invasioni e saccheggi, in particolare nel X secolo. Sulle sue mura si trova l’iscrizione “Refugium Peccatorum”, a testimonianza della sua vocazione come meta di pellegrinaggio e luogo di penitenza per chi cercava redenzione.
Il tempio è raggiungibile tramite un sentiero panoramico di circa 800 metri in forte salita, ma la camminata ne vale la pena!
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Tinkercad è un CAD 3D online e gratuito, intuitivo e semplificato ma ricco di funzioni: https://www.tinkercad.com
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Edward Hopper soggiornò a Parigi tra il 1906 e il 1907 e tornò a visitare la città nel 1909 e nel 1910. Nella capitale francese il giovane pittore (quando arrivò la prima volta aveva 24 anni) passava il tempo a dipingere scene urbane e visitare mostre. Dipinse la cattedrale di Notre-Dame nel 1907 con un'inquadratura asimmetrica e parziale, influenzata dalla fotografia. Ma allo stesso tempo subì l'influenza degli impressionisti e quella del nascente Cubismo: dipinge en plein air cercando di cogliere le forme essenziali del monumento. La tavolozza non è ancora quella luminosa e nitida dei dipinti americani ma c'è già il desiderio di raccontare l'espressività dei luoghi e il loro lato dimesso e malinconico.
Notre-Dame nei dipinti su https://www.didatticarte.it/Blog/?page_id=16659
Notre-Dame nei dipinti su https://www.didatticarte.it/Blog/?page_id=16659
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Una succosa raccolta estiva: le angurie nei dipinti.
Tra le nature morte del Seicento, quella di Giovanni Stanchi è stata di grande interesse per i botanici perché mostra un’anguria con una morfologia molto diversa da quella attuale. La polpa pallida e limitata, le sezioni cave e le spirali rosse suggeriscono la diffusione di una varietà selvatica, precedente alle ibridazioni che hanno portato al frutto che conosciamo oggi.
Tra le nature morte del Seicento, quella di Giovanni Stanchi è stata di grande interesse per i botanici perché mostra un’anguria con una morfologia molto diversa da quella attuale. La polpa pallida e limitata, le sezioni cave e le spirali rosse suggeriscono la diffusione di una varietà selvatica, precedente alle ibridazioni che hanno portato al frutto che conosciamo oggi.
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L'anguria nell'arte
L'anguria nei dipinti dal Barocco al contemporaneo
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Nei dipinti e nella natura, un'applicazione per riconoscere i fiori. Ve lo racconto in questo articolo: https://www.didatticarte.it/Blog/?p=31923
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Riconoscere i fiori delle nature morte con un'app
Con Plantnet si possono individuare fiori dei dipinti e scoprire il nome botanico ma anche il significato che avevano nella società.
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Alla scoperta del MAXXI di Roma con il tour virtuale su https://artsandculture.google.com/streetview/maxxi-national-museum-of-xxi-century-arts/TgFhtCO6BsUHBw?sv_lng=12.466639064455752&sv_lat=41.928623252167625&sv_h=242.38134308076812&sv_p=19.261148539603397&sv_pid=6Ax58vNOnPRtaFO---0m-w&sv_z=1.0982318370040693
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Oggi vi segnalo Liber, un programma radiofonico che va in onda ogni sabato alle 11:00, da oggi al 30 agosto, sulla rete 2 di RSI (Radiotelevisione svizzera di lingua italiana). Le dieci puntate, a cura di Daniel Bilenko, sono dedicate ad altrettanti alberi del Canton Ticino. Con lui anche Antonella Borsari, botanica da campo, e io, che racconterò quegli alberi visti dai pittori (i dipinti che ho scelto sono tutti nell'immagine che vedete qui sopra).
Il podcast completo è su https://www.rsi.ch/rete-due/programmi/cultura/liber/
La diretta audio è su https://www.rsi.ch/audio/rete-due/live/
Il podcast completo è su https://www.rsi.ch/rete-due/programmi/cultura/liber/
La diretta audio è su https://www.rsi.ch/audio/rete-due/live/
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