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Oggi vi porto al Monastero di San Benedetto (o Santuario del Sacro Speco) a Subiaco, in provincia di Roma. Aggrappato alle pendici del monte Taleo, il complesso è un insieme di cappelle affrescate disposte su più livelli che si sviluppano attorno alla grotta (lo "speco") in cui il giovane Benedetto da Norcia trascorse un periodo di vita eremitica, all'inizio del VI secolo. La grotta divenne subito meta di pellegrinaggio ma il complesso monastico sorse solo a partire dalla seconda metà del XI secolo. Fra gli affreschi più di rilievo, il più antico ritratto di San Francesco d'Assisi, che visitò il monastero nel 1223, e un'Ultima Cena trecentesca. https://monasterosanbenedettosubiaco.it
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Un sito per creare in modo semplice e veloce complesse strutture a simmetria radiale. Si possono modificare il numero di assi, il tipo di simmetria, il colore e spessore delle linee e infine è possibile esportare o condividere il risultato: https://mirape.web.app
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🛒 Questo documento è una sorprendente lista della spesa realizzata da Michelangelo Buonarroti il 18 marzo 1518 sul retro di una lettera.
L'elenco, che contiene un piccolo schizzo accanto al nome di ogni prodotto, è stato redatto probabilmente per un servitore analfabeta mandato al mercato. Vi compaiono pane, vino, aringhe, alici, tortelli, insalata, spinaci e minestra di finocchio.
Non ci sono piatti a base di carne perché erano giorni di quaresima, tuttavia si tratta di una spesa molto ricca per l'epoca. Inoltre diversi prodotti si ripetono più volte nella lista, forse perché si trattava di tre pasti diversi.
Il foglio, che ci offre un inedito spaccato sulla vita quotidiana del grande artista, è conservato presso Casa Buonarroti, a Firenze.
https://artsandculture.google.com/partner/casa-buonarroti?hl=it
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La raccolta di oggi è dedicata al Torso del Belvedere, un celebre frammento ellenistico databile al I secolo a.C. e firmato dall'ateniese Apollonios, noto a Roma fin dal XV secolo. Si pensa che il torso appartenga alla figura di Aiace Telamonio nell'atto di meditare il suicidio.
Entrò a far parte delle collezioni vaticane intorno al 1530 quando fu collocato nel cortile del Belvedere (da cui prende il nome) e divenne subito una delle sculture antiche più ammirate dagli artisti di tutti i tempi. È stato fonte di ispirazione per le titaniche figure di Michelangelo ma anche simbolo della Scultura in tante allegorie delle arti ed esercizio di disegno per pittori insospettabili tra i quali Goya, Turner, Toulouse-Lautrec e Picasso.
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Muscoloso, nudo, assorto. È universalmente noto come il Pensatore ed è considerato un simbolo della filosofia. Eppure Auguste Rodin lo concepì originariamente come la rappresentazione di Dante che medita sull’Inferno, indicandolo come “il poeta“.
Tutto ebbe inizio nel 1880, quando lo scultore venne incaricato dal governo francese di realizzare una porta monumentale destinata al nuovo Museo di Arti Decorative. Rodin decise di dedicarla all’Inferno dantesco perché, secondo lui, «Dante non è solamente un visionario e uno scrittore; è anche uno scultore. La sua espressione è lapidaria, nel senso buono del termine. Quando descrive un personaggio, lo rappresenta solidamente tramite gesti e pose».
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Da piazza dei Miracoli fino alla cella campanaria: un tour virtuale dentro la Torre di Pisa gradino dopo gradino: https://www.opapisa.it/virtual-tour-della-torre/
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Il celebre libro Forme artistiche della natura (1904) del biologo tedesco Ernst Haeckel, con le 100 tavole a colori, è online su https://archive.org/details/KunstformenDerNaturErnstHaeckel/mode/thumb

Vi ricordo che su questo canale, a differenza del canale gemello su Whatsapp, potete fare ricerche interne andando alla funzione 'cerca' raggiungibile dai tre pallini accanto al titolo superiore (Android) oppure toccando il titolo del canale e selezionando la funzione 'cerca' che apparirà insieme alle informazioni del canale stesso. Se la funzione non è visibile basta cercarla nel menu a destra con i tre puntini (IOS).
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Oggi, 20 luglio, è la Giornata mondiale degli scacchi. Questa data è stata scelta nel 1966 perché era il 20 di luglio quando, nel 1924, venne fondata la FIDE (Fédération internationale des échecs), la Federazione Internazionale degli scacchi.
Le prime rappresentazioni del gioco degli scacchi risalgono al Basso Medioevo e si trovano soprattutto nei codici miniati. Spesso giocano un uomo e una donna simboleggiando sia la battaglia intellettuale sia quella amorosa. Successivamente diventa una scena di genere, anche se la disposizione dei pezzi sulla scacchiera può assumere significati allegorici (metafora esistenziale, militare o religiosa).
Nell'Ottocento il gioco degli scacchi è raffigurato come svago tipicamente borghese mentre nel Novecento è al centro di scene surreali e fortemente simboliche, oltre che sperimentazioni pittoriche di matrice cubista.
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Campeggia sullo scalone del Louvre, la Nike di Samotracia. Ed è come se volesse spiccare il volo. Capolavoro dell’arte ellenistica databile intorno al 190 a.C., rappresenta una Vittoria alata posata su un piedistallo a forma di prua. Straordinaria è la resa del movimento: il panneggio del chitone, mosso dal vento, sembra quasi bagnato e aderente al corpo, mentre le ali spiegate e la posizione avanzata esaltano il dinamismo della figura. La Nike di Samotracia è giunta a noi mutila, priva di testa e di braccia, tuttavia questa incompletezza contribuisce al suo fascino.
La scultura fu rinvenuta nel 1863 tra i resti del santuario dei Grandi Dei sull’isola di Samotracia, dove era collocata come offerta votiva per ringraziare gli dei di una vittoria navale, forse quella della flotta di Rodi, alleata di Roma, contro Antioco III di Siria.
Nonostante sia stata ritrovata relativamente tardi, la Nike ha avuto una grande influenza sull’arte contemporanea (Marinetti ne confrontò la bellezza con quella di un’automobile ruggente, preferendo quella della macchina…) e ancora oggi il logo del noto marchio sportivo che porta il suo nome si ispira all’ala della Vittoria alata.
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Panoply vase animation project è un sito con le animazioni delle figure dipinte sui vasi greci: http://www.panoply.org.uk
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La raccolta di oggi è dedicata alle Piramidi di Giza, le tombe monumentali dei faraoni Cheope, Chefren e Micerino edificate intorno al 2550/2490 a.C. Come tutte le tombe e le necropoli egizie, sorgono sulla riva occidentale del Nilo, poiché quello era il lato in cui "moriva" anche il Sole.
La piramide di Cheope (o Grande Piramide) è la più imponente, alta circa 140 metri e costruita con 2,3 milioni di blocchi di pietra. Chefren, figlio di Cheope, costruì la seconda piramide, riconoscibile per la porzione di rivestimento originale ancora visibile sulla sommità. Micerino eresse la terza, più piccola ma anch’essa imponente. Le piramidi sono orientate con precisione verso i punti cardinali e furono realizzate per accompagnare i faraoni nell’aldilà. Nel complesso si trova anche la Grande Sfinge, monumento dalla testa umana e corpo leonino, probabilmente raffigurante Chefren.
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2025/10/20 07:11:15
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